Tassi di interesse

Ogni forma di finanziamento, sia essa mutuo o prestito, viene restituito all’istituto erogante attraverso delle rate con scadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale.

Queste rate sono composte da parte del capitale erogato e da una parte che viene prodotta dal tasso di interesse.

Si tratta di una cifra variabile che viene aggiunta dalla banca o dall’istituto finanziario sulla base di una cifra percentuale che viene concordata al momento della stipulazione del contratto.

Questa cifra percentuale, detta tasso di interesse, è in pratica l’elemento che permette di determinare se un mutuo o un finanziamento sia conveniente. Infatti per mezzo di questa cifra generata dal tasso di interesse, il richiedente del prestito che deve poi restituire le rate, si troverà a restituire una cifra superiore a quella ottenuta.

Aggiornamenti sui tassi di interesse di riferimento

In genere gli istituti di credito e le banche cercano di mantenere i tassi di interesse ad una cifra simile, mentre nei casi di regioni o province si possono ottenere tassi molto vantaggiosi.

Le principali forme sotto cui si presentano i tassi di interesse sono due: tassi fissi e tassi variabili. Il tasso fisso viene stabilito al momento della stipula del contratto di finanziamento o di mutuo e rimarrà costante per tutta la durata del piano di ammortamento della cifra ottenuta.

Il tasso variabile invece risente molto delle variazioni economiche dei vari periodi e quindi non rimane sempre uguale, ma può variare anche diverse volte nel periodo di rimborso del finanziamento stesso.

Durante l’anno, con cadenza trimestrale, il Ministero del tesoro effettua delle rilevazioni che permettono di stabilire il livello dei tassi di interesse applicati da banche e istituti di credito.

In questo modo si ha un controllo su quelli che sono detti tassi usurai, cioè i tassi che superano il tetto massimo di interesse stabilito.